Doubt thou the stars are fire * Henrietta Swan Leavitt (1868/1921)
Evento di donazione del ritratto dell’astronoma all’INAF Osservatorio Astronomico di Trieste
Dall’epoca di Shakespeare e dal cambiamento rivoluzionario nell’osservazione delle stelle alla scoperta epocale di Henrietta Swan Leavitt: è questo il viaggio diacronico e trasversale del progetto che Design of the Universe aveva dedicato all’astronoma americana a cento anni dalla sua scomparsa nel 2021.
Osservatore e ascoltatore attento, William Shakespeare tesse una varietà di concetti esoterici e scientifici, astrologici e astronomici, nella sua scrittura, basta pensare a “Hamlet” e ai versi che prestano il titolo alla manifestazione. Tre secoli più tardi, le stelle e la loro luminosità sono il tema della ricerca di Henrietta Swan Leavitt che ha posto le basi per l’astronomia moderna. Un mosaico scientifico-culturale ideato da Elisabeth Vermeer e realizzato da Design of the Universe nel 2021 racconta la sua vita e opera attraverso una mostra e quattro composizioni di videocataloghi online che si devono grazie alla generosa collaborazione di studiosi, artisti, poeti, musicisti e performer. Già dal 2013, negli anni successivi alla sua fondazione, Design of the Universe ha dedicato una serie di progetti interdisciplinari alle donne nella scienza, al loro ruolo nella storia e al loro status nella società contemporanea, attraverso il prisma dell’arte e della cultura nel presente. Le storie delle donne spesso dimenticate ci incoraggiano a proseguire su questo cammino e di proiettarci verso un futuro che trae vantaggio dalle formidabili lezioni di coloro che ci hanno precedute, anafore di un discorso che fa trasparire il disagio delle donne quando non ottengono le posizioni meritate nonostante le loro competenze, le prove di leadership e di competitività. All’interno di Design of the Universe un gruppo di attiviste per i diritti delle donne hanno costituito il movimento Donne Inquiete impegnato nella lotta per la parità di genere in tutti i settori e nel deplorevole argomento della violenza contro le donne.
Trieste è diventato il centro di Donne Inquiete dove Elisabeth Vermeer ha ideato e curato varie edizioni di Percorsi urbani di arte e di cultura contemporanea in luoghi diffusi con l’obiettivo di creare un sentiero scandito dalle donazioni ad enti pubblici e privati che evidenziano le storie dei personaggi e delle loro tematiche spesso irrisolte.
In questo contesto la donazione del ritratto di Henrietta Swan Leavitt all’Osservatorio di Trieste è un atto ponderato da vari punti di vista. Si rinnova il legame di Design of the Universe con l’INAF Osservatorio Astronomico e con la città di Trieste. L’evento creato attorno all’astronomaHenrietta Swan Leavitt è in sintonia con lo spirito della grande manifestazione dedicata a Margherita Hack, forza trainante della comunità scientifica italiana ed europea, e la prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico a partire dal 1964.
Dall’altra parte Design of the Universe continua e rinforza il suo rapporto storico con l’INAF Osservatorio Astronomico di Trieste iniziato nel 2013, segnato da eventi notevoli nel campo della divulgazione scientifica come l’installazione monumentale “La Luna” di Mario Benetti sulla facciata di Castello Basevi, la mostra delle stelle di Lorenzo Mullon a Villa Bazzoni, il progetto in merito all’opera del selenografo tedesco Johann Nepomuk Krieger oppure in occasione dell’edizione di Donne Inquiete del 2015 l’iniziativa “Donne che hanno lasciato un segno nell’astronomia” con l’opera della fotografa Marcella Gallotta a Villa Bazzoni, l’intervento di Francesca Matteucci su Margherita Hack e di Massimo Ramella su Margaret Geller.
In conclusione alcune parole sull’autrice dell’opera, la milanese Silvia Zambarbieri di adozione fiorentina, che si è specializzata di recente sulla realizzazione di ritratti storici femminili come la matematica Ada Lovelace Byron e Henrietta Swan Leavitt ispirata al cielo stellato che soleva scrutare. I suoi bassorilievi nascono da una ricerca raffinata di materiali che vengono cuciti a mano e applicati su telaio, adoperando tecniche miste come la pittura, il disegno e l’installazione. Il ritratto di Leavitt è montato su maglina di jersey nero lurex, la camicia è composta di centrini uncinetto vintage su cotone bianco, il viso è dipinto su canapa grezza vintage. (Note biografiche in allegato)
Questa opera d’arte non ha solo una funzione commemorativa oltre a quella estetica, ma anche un valore comunicativo per i visitatori, un invito gentile a guardare le stelle e a immaginare l’universo. Il ritratto troverà la sua destinazione definitiva negli spazi di Villa Bazzoni, seconda sede dell’Osservatorio Astronomico di Trieste e verrà presentato lunedì mattina, 30 maggio 2022, in un momento celebrativo a Castello Basevi, accompagnato da saluti di benvenuti delle autorità coinvolte, alcuni interventi teorici e artistico-poetici di Fabrizio Fiore, Francesca Matteucci, Maria Luisa Princivalli, Elisabeth Vermeer e da canti a cappelli di musica antica.